|
Un affascinante percorso tra le antiche strade del centro storico di Firenze, in cerca delle vecchie botteghe dove si possono ancora trovare grandi e piccoli capolavori.
Un viaggio eccitante attraverso la storia di questa città incredibilmente bella, sospesa tra l'alone del suo passato e la semplicità del presente.
E quando in Palazzo Vecchio, bello come un'agave di pietra, salii i gradini consunti, attraversai le antiche stanze,
e uscì a ricevermi un operaio, capo della città, del vecchio fiume, delle case tagliate come in pietra di luna,
io non me ne sorpresi: la maestà del popolo governava. E guardai dietro la sua bocca i fili abbaglianti della tappezzeria,
la pittura che da queste strade contorte venne a mostrare il fior della bellezza a tutte le strade del mondo.
La cascata infinita che il magro poeta di Firenze lasciò in perpetua caduta senza che possa morire,
perchè di rosso fuoco e acqua verde son fatte le sue sillabe.
Tutto dietro la sua testa operaia io indovinai.
Però non era, dietro di lui, l'aureola del passato il suo splendore: era la semplicità del presente.
Pablo Neruda
Poesia inedita, letta in Palazzo vecchio nel marzo 2004, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Pablo Neruda